La Scarpa Antinfortunistica è un DPI ( Dispositivo di protezione individuale). Ovvero qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo.
Come si scegliere una scarpa antinfortunistica? Le caratteristiche ergonomiche sono valutate attraverso una serie di prove, quella di camminare normalmente per un periodo di tempo e ad una velocità definita, di salire e scendere le scale, e quella di inginocchiarsi accovacciati formando un certo angolo di flessione con la scarpa.
Non è possibile assumere questa posizione quando, ad esempio, la calzatura ha una soletta in acciaio. Nel caso il lavoro richieda la “posizione inginocchiata”, sarà necessario definire quali sono i DPI da utilizzarsi al fine della protezione delle ginocchia. Le calzature antinfortunistiche si differenziano in relazione alle esigenze specifiche di utilizzo ed alle caratteristiche corrispondenti richieste.
La scelta del corretto DPI dipende dalla mansione del lavoratore, dalle caratteristiche stesse e dai rischi presenti nei luoghi di utilizzo. Sono disponibili calzature di materiale diverso e con caratteristiche diverse, quindi il termine generico “calzature antinfortunistiche” non è indicativo della esclusività del dispositivo di protezione.
Le calzature antinfortunistiche sono tutte uguali?Si possono suddividere in due grandi gruppi in base al materiale e corpo della calzatura:
Il comfort dipende anche dalla calzata, ovvero dalla circonferenza metatarsale, la quale varia molto. Nella figura successiva il Cofra ha raccolto dati relativi a tali caratteristiche nella popolazione europea
I due gruppi di scarpe possono essere a sua volta divisi in categorie, vale a dire una suddivisione delle calzature in base al grado di protezione del puntale:
In rapporto alle categorie sono state elaborate 6 sotto-categorie: SB, S1, S2, S3, S4, S5 – con applicazione degli stessi principi anche per le categorie P e O – con riferimento a specifici requisiti necessari che vanno a sommarsi a quelli base, già definiti dalla normativa generale. Ogni sigla rappresenta la capacità di resistenza della scarpa a uno specifico agente, costituendo pertanto un requisito.
Bel post, l’ho condiviso con i miei amici.